Villa Giulia fu edificata nel 1847 per volontà di Bernardino Branca, l’inventore del celebre liquore Fernet. Nel 1879 tuttavia la struttura sprofondò rovinosamente trascinando con sé, tra l’altro, una maestosa scalinata i cui resti ancora oggi affiorano durante i periodi di secca. Per evitare il ripetersi dell’incidente furono successivamente realizzati degli scavi preventivi sul fondo del lago che consentirono di raggiungere uno strato di roccia più solida e compatta.
Gli interventi di restauro hanno riguardato la ristrutturazione del piano seminterrato (630 mq), prima utilizzato come deposito, e la formazione di un nuovo servizio igienico nella Casina del parco; il recupero di questi ambienti ha arricchito la Villa di tre sale polivalenti complete di vani accessori, di servizi igienici e un nuovo bar.
Le opere edilizie eseguite sono consistite nella demolizione di alcune porzioni di pareti interne di pietrame e malta e loro sostituzione con carpenteria metallica di sostegno, oppure di laterizio intonacato, con nuovi posizionamenti delle tramezzature.
Altre demolizioni hanno interessato i controsoffitti in camorcanna o gesso, gli intonaci, i pavimenti esistenti e relativi sottofondi, la rimozione di infissi interni ed esterni in legno e di apparecchi igienico sanitari, tutti manufatti che presentavano stati di avanzato degrado.
Nel corso dei lavori si sono inoltre evidenziate alcune situazioni impreviste, che hanno richiesto opere specifiche. Durante gli scavi per la formazione delle nuove pavimentazioni e degli impianti tecnologici sottostanti, ci si è resi conto che le strutture portanti verticali erano semplicemente poggianti sulla giacitura di “tasso” esistente e che la loro tessitura fatta di pietrame e malta conteneva numerosi vuoti. Tale situazione imponeva una messa in sicurezza di tutti i muri, anche in vista delle nuove aperture interne da eseguire. Inoltre le murature verso monte presentavano numerose bocche per lo scarico di acqua naturale, che mediante canali fatiscenti, attraversavano tutto il sottosuolo per fuoriuscire sotto le murature di facciata e dirigersi verso il lago. Si è intervenuto perciò sottomurando con mattoni pieni forti e malte di cemento, inserendo appositi strati orizzontali di guaina impermeabile per bloccare la risalita dell’acqua.
SCHEDA LAVORO