Il Castello di Sant’Andrea, che individua la sede del vecchio borgo omonimo di cui l’attuale castello rappresentava la chiesa (prima metà del XII secolo) era uno dei borghi fortificati della costa picena, in una collocazione a picco sul mare che rende il sito unico e di indubbio fascino paesaggistico.
Crollato per la prima volta nel 1569 a seguito di una frana, riedificato nel 1592, a causa di un lento ma inesorabile degrado è stato abbandonato alla fine dell’Ottocento.
La struttura, pertanto, risultava fortemente danneggiata nella sua struttura originaria e si presentava allo stato di rudere con numerosi e diffusi crolli nelle diverse parti (la base, la torre, le pareti) che ne avevano compromessa la solidità.
In particolare gli interventi di consolidamento sono consistiti nella ripresa della muratura, iniezioni di calce e miscele leganti e trattamento protettivo; in alcuni ampi punti crollati anche l’inserimento di una struttura metallica leggera di cucitura, per evitare la ricostruzione in muratura e permettere la lettura dell’intervento di restauro.
L’intervento ha visto anche la costruzione di una struttura metallica all’interno della torre con la funzione di controbilanciare le spinte indotte da eventuali vibrazioni sismiche.
Infine è stata realizzata la protezione delle murature faccia a vista, attraverso l’applicazione di prodotti idrorepellenti e resistenti sia agli agenti atmosferici che ai raggi ultravioletti. I lavori hanno inoltre riguardato lo spazio aperto della zona circostante. È stato infatti creato un parco naturalistico fruibile attraverso una serie di percorsi (compreso quello per portatori di handicap e il camminamento panoramico), di piccoli spazi per la sosta e le sedute e di un teatro verde costruito con tecniche di bioarchitettura attraverso sistemi reversibili, smontabili e rimontabili stagionalmente all’occorrenza.
Tutta l’area è stata inoltre dotata di impianto di illuminazione differenziato per le diverse zone di fruizione.
SCHEDA LAVORO